giovedì 29 dicembre 2011

Di corsa.

Ho deciso e lo metto qui nero su bianco che nel 2012 finisce la mia convalescenza post cistifellea. Quindi si comincia a fare sul serio.
A giugno, circa, ci sarà come ogni anno la corsa "Per le antiche strade" di Polonghera. Voglio partecipare ed arrivare in fondo senza morire. Devo riuscirci, poche storie.
Per il momento per il 2011 restante non ho regole quindi poltrirò e mangerò senza ritegno fino al 31. (Anche l'1-1 che è festa).

lunedì 24 ottobre 2011

Il Sic.

Di solito non mi piace aggiungermi all'infinito e a volte meccanico cordoglio del popolo di internet quando scompare gente famosa ma questa volta mi sento di dover lasciare traccia, un mio piccolo pensiero a Sic.
Morto in una maniera terribile in diretta tv mondiale, immagini crude e terribili.
Mi spiace molto prima che pilota era una persona allegra, un gran sorriso; un tipo che no si prendeva troppo sul serio, un buono per davvero, anche nelle pubblicità delle patatine.
Tra tutti i soprannomi che mi appioppano perchè ho i ricci Simoncelli è quello che preferisco, magari intitolerò un ricciolo in tuo onore.
Se c'è un posto dove tutti i buoni vanno ci sei tu e c'è Feiez, facci due parole, poi avrei da farti conoscere altri che sono li che ho conosciuto io negli anni.
Che la gente si ricordi della tua allegria e simpatia per tanto tempo.

giovedì 20 ottobre 2011

Duri ad ammuffire

Riprendo questo blog che ogni tanto ha della muffa che spunta un pò in giro.
Gli impegni sono la scusa principe che mi do ogni qual volta per mesi non scrivo nulla. In sostanza il cervello non riesce a dedicare a questo spazio quello che questo spazio si merita.
Questa è una fase della vita che mi porta via un sacco di cervello.
Ne ho attraversate tante di fasi, o meglio, di periodi. Ancora ricordo tra le medie e i licei di come il cervello non trovasse valvole di sfogo, rimaneva attivo ma non sapeva come poter sfogare tutto quel lavoro.
Quindi finivo sui videogiochi, che sono stati una bella fetta della mia vita, a cui tuttora dedico pochissimo tempo.
Sono stati importanti perchè mi hanno permesso di spegnere i canali tv e di sfidare con la mia testa e le mie dita i programmatori Giopponesi-Statunitensi e magari Canadesi e forse britannici che a me e a tutto il mondo lanciavano le loro sfide. Forse non avrei futuro se non avessi impiegato una discreta parte del mio tempo nel pensare come vincere qualunque partita, gara guerra.
Ricordo di aver vinto scudetti, aver salvato principesse, aver sconfitto i nazisti, aver comprato macchine carissime ed aver ucciso veramente un sacco di gente.
Ora dedico meno tempo ai videogiochi e più alle persone reali, ed è una bella sfida lo stesso, più difficile. Le regole non sono sempre fisse ma sono più rigide, non si può salvare e ricominciare e non ci sono trucchi che tengano, o almeno non mi piace proprio usarli.
E comunque prima dei videogiochi avevo le musicassette di Babar e dei budini Elah e i libri di Ciccio e Tomasone che facevano lavorare il cervello.

martedì 16 agosto 2011

Il giorno della melanzana

Torno a scrivere, non sono deceduto, nemmeno questo blog lo è, è che deve avere il suo tempo, che momentaneamente non posso dedicargli... comunque

L'altro giorno mi sono mangiato da solo una melanzana intera, grigliata, ed intanto pensavo...

Pensavo al fatto che se non ci fosse stata Andre nella mia vita forse non avrei gustato quella melanzana. Probabilmente avrebbero continuato, nel mio cervello, a non piacermi.

Lei è malata di melanzane, mi ha fatto scoprire quanto sono buone, però ancora non mi ha attaccato la dipendenza.

D'ogni modo, mi rendo conto, spesso, quanto il pregiudizio su molte cose mi condiziona (non capita solo a me sia chiaro). Quanto per stupidi meccanismi celebrali uno rischia di perdersi una vita di bellezze e di bontà, come la melanzana. Tutto deve essere provato. Un tizio chiama questa cosa "difficoltà di uscire dalla zona di confort", ottima definizione. In pratica tutti noi abbiamo una nostra area di sicurezza in cui sguazziamo e da cui non vorremmo muoverci per provare cose nuove, uscirne è il primo passo verso il diventare una persona migliore. Un mio amico ha fatto un esperimento di questo tipo, con ottimi risultati.

Ringrazio infinitamente Andre per un sacco di cose, la prima sopportarmi, ma la ringrazio anche per riuscire a farmi uscire spesso da questa stupida e insensata testardaggine che mi conforta.

Io intanto ogni tanto faccio anche uscire lei dalle sue zone di confort.

P.S. Alla fine, mentre mangiavo, ho poi pensato che fosse una fortuna l'essere momentaneamente solo, o Andre avrebbe mirato a rubarmi un bel po' di melanzana.

domenica 1 maggio 2011

Per un mondo migliore 2.0

Se la gente di qui (dico di qui perché non so cosa altrove succeda).
Se la gente di qui cominciasse a guardarsi intorno e a vedere cosa succede nel mondo reale, se si uscisse di più per vedere con i propri occhi il colore del mondo fuori le persone di cui è composto, la gente e di conseguenza il mondo sarebbe molto più meglio.
Se la gente di qui inchiodata d'inverno in casa per colpa del freddo cominciasse ad aprirsi a primavera verso tutto il mondo fuori (d'inverno fa freddissimo può anche stare chiusa glielo concedo) il mondo, come dicevo, sarebbe un posto migliore.

Uscendo e vedendo con i propri occhi della ricchezza che ci circonda si riuscirebbe a dare giusta importanza non solo a chi ha successo e ha la fama, non solo a chi va in televisione.
Questo territorio è ricco di cose, di frutti e di prodotti di qualunque tipo, solo andandoli ad osservare se ne può apprezzare il valore, una biodiversità culturale colorata ed importante che non deve rimanere sotto un lenzuolo grigio.
Se non ci piace il nostro intorno succede solamente perché non abbiamo ancora trovato cosa tra tutto quello che il territorio offre, ci piace.
Se ancora quindi il territorio non ci piace continuiamo a cercare.

La televisione richiede e ti obbliga a darle attenzione, con violenza ti attira a se, il mondo c'è sempre non ti urla dietro per farsi sentire, l'attenzione deve partire da uno sforzo. In questo modo chi è pigro rimane in casa senza conoscere il mondo, che cambia, chi non se ne accorge non sa più come questo mondo è cambiato e come è diventato. Chi fa così rimane un noioso e vecchio brontolone che non capisce il cambiamento, per pigrizia di analizzare semplifica e rifiuta sputando giudizi dal passato.

In sostanza, un'osservazione attenta del reale permette di cogliere il movimento, il cambiamento; i motori del cambiamento vengono in questo modo visti e riescono a raccogliere i giusti meriti. Siccome non sono motori veri ma persone ciò porterebbe a una maggiore attenzione delle persone alle persone che anche senza la luce dei riflettori compiono gesta altrettanto eroiche o producono cose altrettanto eccellenti.
Nello stesso modo tanta merda che rimane in televisione dovrebbe essere ignorata, la merda va scaricata nel gabinetto perché puzza la gente non la guarda per ore ed ore. Riuscire a conoscere il mondo reale permette di evitare di concentrarsi delle ore sulla merda puzzolente, dato che la si riesce a riconoscere.

In aggiunta chiedo scusa alla merda che ho paragonato a certe cose, lo so cacca che sei importante in tante cose, concimi e sei anche tu parte del processo della vita ecc... però risulti essere un paragone calzante: puzzi e ti dobbiamo continuamente eliminare, ti produciamo noi. Se non ti riconoscessimo sarebbe un grave danno perchè a noi non servi e se ci rimani dentro e faresti un casino, fortunatamente chi di dovere ti riconosce e ti butta e dato che sei brutta e puzzi noi non stiamo li a farti tanti complimenti e guardarti perchè proprio ci fai un pò schifo. Per esempio bisognerebbe riconoscere che il programma grande fratello puzza come te e ce ne dovremmo liberare ma non è facile per alcuni, è una merda travesita e truccata bene. Ma anche la più bella merda di mucca (per esempio), profumata, truccata e vestita rimane sempre una merda e non va guardata per ore. Merda, vei bene per essere presa in giro.

martedì 29 marzo 2011

Per un mondo migliore

Ogni uomo o donna dovrebbe avere almeno un anno a disposizione, tutto pagato, per poter fare esattamente ciò che vuole.
In sostanza del tempo.
Ogni persona sul globo dovrebbe avere del tempo per i suoi desideri, libero da qualunque sbatta.

giovedì 17 febbraio 2011

Ci sono certi...

...certe forse, certe persone che ti fanno venir voglia di conoscere.
Posso dirlo di sicuro del mio professore. Scrive in un modo tale che ti fa venir voglia di scriver libri (oltre che di leggere i suoi).
La leggerezza che solo chi è capace e conosce bene quello di cui parla riesce a utilizzare.
Quasi perfezione.
E il mio professore adora Eco, dato che lo cita infinite volte, penso che Eco sia un'altro capace di scrivere con quella leggerezza.
Mettono voglia di scrivere, studiare, laurearsi e fare un sacco di cose dotte.
Se solo uno avesse più tempo.

lunedì 31 gennaio 2011

I sogni

Lo penso sempre.
Una delle migliori cose concesse all'uomo sono i sogni.
Forse sono un baco della mente, cioè lei rielabora e sistema tutto ma il suo lavoro non è "indolore" e di notte a noi gli impulsi arrivano.

E' strano poi come questi impulsi influenzino la propria vita e arrivino a completarla.

A volte nei sogni ti convinci.
Forse non sono dei bachi i sogni ma sono una necessaria integrazione interna della mente, che con tutto quello che ha immagazzinato finisce per produrre ancora autostimoli significativi.

Sta di fatto che a volte nei sogni si nascondono idee brillanti.
Se le ricordi e poi le usi ti sembra di aver ricevuto un suggerimento scopiazzato da qualcuno ma in fondo sono frutto del proprio involontario lavoro.

Non sentitevi perciò in colpa se usate delle idee che i sogni vi suggeriscono, siete voi stessi che vi state dicendo delle cose.

Come sono belli i sogni.

lunedì 24 gennaio 2011

Invecchiare o crescere

Una premessa che c'entra poco col post che comincerà tra poche righe.
La storia della rapina è superconfermata in tutti i dettagli, qui il video di PrimantennaTv con la notizia.
Aggiungo e che mi è stato detto che il piano dei rapinatori era quello di fuggire in taxi (che avevano appena chiamato) ed è per quel motivo che erano a 300 metri dalla banca, lo stavano aspettando lì...
Ora il post comincia veramente

Sempre più provo nostalgia per eventi passati o realtà non più esistenti.
In Primis per Cuneo2Night, poi per altre cose come la SuperNintendo.

Mi chiedevo se stavo invecchiando.

Mi sono risposto invece che sto solo crescendo.

Infatti i desideri sono sempre gli stessi solo che comincio ad avere un minimo di possibilità in più e anche qualche consapevolezza.
E alcuni si sono avverati, già da qualche anno (circa 907 giorni uno in particolare).

Il fisico invece invecchia per i fatti suoi, ma quella è scienza.

La nostalgia è solo per le cose che sono scomparse non per mio diretto intervento.

domenica 23 gennaio 2011

I Peperoni Violenti

Comincio con una mia ricetta mitica, che in pochi hanno potuto apprezzare.
Mai cucinata su suolo italiano, ma solo in terra spagnola, per 3-4 volte circa.
Mai riuscito a digerirla per bene.
La dedico ai miei coinquilini Madrileni, Andrea e Francesco.

È potenzialmente un secondo piatto/contorno.
Per noi era piatto unico e con quello che rimaneva ci facevamo il sugo per la pasta del giorno dopo.

E' un'ottima soluzione per una cena riempiente, poco digeribile.

Occorrente: (Premetto che le quantità sono molto approssimative, io sono sempre andato a occhio)
Una Wok o pentola gigante.
4-5 Peperoni.
Salsa di pomodoro (1 Litro circa)
Panna (3-4 cartocci piccoli (sono da 100 gr circa?))
Vino Bianco
Cipolle
Zucchero
Olio d'oliva
Sale
Un pochino di aceto
Spezie (Origano e basilico principalmente).

Preparazione:
Cominciate facendo soffriggere le cipolle, aggiungendo un pò di sale e un pò di vino bianco.
Quando cominceranno ad appassirsi un pò le cipolle buttate i peperoni precedentemente puliti e tagliati (io li preferisco a pezzi abbastanza grandi, da un peperone 4 o 5 listelli, ma la ricetta funziona anche con pezzi più piccoli).
Lasciate per circa 2 minuti a soffriggere i peperoni dopodichè inondateli di salsa di pomodoro.
Amalgamate il tutto e aggiungete anche la panna e le spezie.
A questo punto aggiungete abbastanza zucchero (una bella pugnata circa 100 gr forse) e altro vino bianco.
Il segreto del gusto è trovare l'equilibrio nell'agrodolce quindi dosare il vino, l'aceto (ne va messo poco) e lo zucchero.
Una volta trovato l'equilibrio cuocere il tutto per una vita.
Almeno più di un'ora, a seconda di quanto morbidi desiderate i peperoni, più li lasciate più saranno sfatti.
A piacere potete aggiungere qualunque spezia, del ketchup, del latte, della salsa di soia o sostituire il vino bianco con il vino rosso.
Il vino deve essere di bassa qualità, abbastanza acido, per poter produrre l'argrodolcezza.

Finita la cottura servite i peperoni, e conservate il sugo per la pasta del giorno dopo.

Non garantisco nulla, non mi prendo responsabilità e vengo a cucinare a casa vostra solo dietro elevato compenso.

sabato 22 gennaio 2011

Camminate!

Due cambiamenti al blog, un aspetto diverso e le chiavi di ricerca in vista.
Mi sono reso conto che ho utilizzato malissimo le chiavi, che sono 144 e poco significative.
Ma non importa, i miei lettori saranno fedeli lo stesso.

Alcuni propositi.
Come ormai chiaro è per me impossibile mantenere la frequenza di un post al giorno, quindi abbandono il proposito.
Ho deciso che qui troveranno spazio le mie ricette.
Ho quasi deciso di provare Adsense, più per curiosità che per voglia di guadagnare, anche perchè con i numeri che faccio penso mi sia impossibile farlo, voglio per una buona volta capire come funziona, lo proverò. (Per chi non lo sapesse Adsense è la pubblicità di google).

Iniziamo quindi con il post, che ho in mente da un pò di giorni.

Mi sono soffermato recentemente a pensare alla questione gatta; Per chi non lo sapesse in casa da qualche mese è entrato un gatto (nella mia casa fuori sede a Torino).
Sono stato spinto da un'affermazione -Quel gatto sporca, chi vel'ha fatto fare di prendere un gatto, datelo via ecc...- E cose simili.

Innanzitutto non è un elettrodomestico da usare e riportare se difettoso previa presentazione scontrino.

Secondo è una mentalità proprio dimmerda.
La filosofia del "Chi te lo fa fare!"
"Perchè ti crei problemi"
In piemontese Sagrin.

Filosofia di chi cerca sempre di convincerti che non vale la pena mai imbarcarsi in nulla, se non c'è un guadagno netto dietro l'angolo.

È quello che spinge le persone del mio paese a non studiare, a lavorare subito, a vivere sempre con i genitori perché tanto chiccazzomelofafare di andarmi a impelagare in certe storie.
Me ne sto a casina per tutta la vita, non esco in settimana, se esco faccio cosa fanno gli altri.
Un pò del scegliere la strada più facile ma ancora diverso.
A volte scegliere la strada più facile è salutare, redditizio e ha più senso, non sempre la strada più difficile è quella giusta, a volte non porta da nessuna parte.

Non scegliere nessuna strada è una stronzata.
Ti fermi li e ti muovi solo se senti profumo di euri.

È la radice di moltiiiiissimi problemi.

Ho preso un gatto perché amo i gatti, perché posso permettermi di mantenerlo, perché ho persone che mi aiutano a mantenerlo, perché ho persone intorno che amano i gatti.
Non mi fa guadagnare niente? E' un costo? Sporca? Pace, se so che quel gatto (pardon) gatta è felice (nonostante le sadiche torture e dispetti reciproci) di passare la vita da coinquilina qui, le piace avere l'acqua fresca e un po' di crocche sempre disponibili, un tetto caldo e degli umani con cui trascorrere il tempo. A me basta sapere questo. Potrei aggiungere che fa molta compagnia, o altre mille motivazioni in favore della scelta di aver riempito un po' di vuoto delle pareti bianche con svolazzanti peli di gatto.
So che persino la borsa del pc non è mai stata così felice, ora riceve moltissime attenzioni, ora è diventata importante non solo per portare il pc.
Non mi fa guadagnare soldi ma felicità.

Per raggiungere la felicità non bisogna rimanere immobili questo è sicuro.
Ma camminare, aprirsi vie, arricchisce la vita.
Non bisogna correre solo dietro al profumo di soldi, che poi alla fine non è nemmeno il miglior modo di fare soldi.

Ho sentito a una conferenza noiosa su economie e imprese, durante un dibattito la seguente frase:
"Una buona azienda non è quella che fattura i milioni, ma è quella che dura del tempo"
Una azienda per durare nel tempo dovrà camminare fare scelte, non rimanere ferma e correre dietro ai soldi.
E in Italia la testa delle persone corre dietro a quello.

Ma le scelte che vi caricano di sagrin che vi invito a fare sono molte.
Innanzitutto studiate, per conoscere voi stessi, per conoscere un po' di più il mondo, appassionatevi in qualcosa e studiatelo, la conoscenza è una di quelle cose che si mettono via come i soldi in banca.
Se diventerete degli schifosi puzzosi barboni in una strada sarà l'unica ricchezza. E da puzzosi potrete lo stesso leggere libri, viaggiare con Salgari per il mondo, altro che andare a Sharm a strombazzare più persone possibili e poi magari beccarsi una bella malattia venera.

Ora arrivo finalmente dove l'unica lettrice vuole che io arrivi.
Il cuore.
Dopo circa un mese di fidanzamento, chiaccherando ammisi senza alcun problema, in quei discorsi tra uomini, che ancora non eravamo arrivati a fare "all'amore".
E un "Amico" mi invito quindi a lasciar perdere la storia con questa tipa, che se non te la da dopo qualche settimana non vale la pena, figurati.
Ora di mesi ne sono passati quasi trenta e ancora mi sento di pensare di quel tizio: "Ma quanto sei Stronzo!".
Sei proprio il figlio della tua terra, una scopata non val ben tanto sforzo.
A questo punto per una scopata e via potevo investire 50 euro in qualche zoccola in giro per strada.
Questa la filosofia del posto da dove arrivo, una miopia diventata cataratta che annebbia i cervelli.
La figa e gli euro sono gli imperativi.
Il cuore non conta, la deevoluzione dell'uomo fattosi semplicemente pensatore di testosterone.
Ecco che vi dico dall'alto di questo pulpito "Innamoratevi!"
Passate la vita in cerca di un cuore da conquistare e di un cuore che vi conquisti.
Questa è il sagrin che più vi soddisferà e felici vi renderà.
Quando individuate quel cuore avvicinatevi, e se lui si avvicina fatelo sempre di più anche voi.
Ogni momento speso in questo cammino è senso che date alla vostra vita.
Provare a costruire l'amore non è mai sbagliato, vi rende migliore la vita, rende il mondo un posto migliore.
Vale la pena vivere la vita se la si vive assieme. Vi auguro di amare come io amo.
(Madò come sono saggio, e come mi piace predicare dal mio pulpito).
La scelta migliore che posso aver fatto è che lei ha fatto è che il fato ci ha fatto fare è stata quella di far inrcrociare le nostre vite fino a mischiarle e unirle e farle poi diventare una cosa sola.
Vivere di scopate sarà divertente ma può non portare a nulla, se non a prole estesa.
È bello mettere mattoni e costruirsi la vita, sforzatevi di non avere solo uno spiazzo vuoto.
Mi piace un sacco il titolo del film di Spike Lee "Fa la cosa giusta!" perchè basta questo.
La cosa giusta, la cosa migliore.
Per una vita migliore piena di felicità.

domenica 9 gennaio 2011

La vita può essere strana

Dura da digerire e a volte veramente bastarda.
Puoi arrivare a in basso, in bassissimo, a toccare il fondo.
Come i due di cui racconterò oggi.
La storia è vera, almeno presumo, mi è stata raccontata, è anche abbastanza fresca, solamente di qualche mese fa.

Polonghera.
Due persone arrivano col bus (dell'Ati presumo, c'è praticamente solo quello) e scendono in centro paese.
Si dirigono verso la banca ed entrano.
Lui vuole aprire un conto e si avvicina alla cassiera, l'altro (o l'altra) lo assiste; poi scatta il piano.
Con una taglierina si fanno consegnare dei soldi, li prendono e scappano, a piedi.
Si nascondono dietro un cespuglio.
La polizia arriva, li cerca, li trova; fine della storia.

Come può la vita portarti a concepire un piano del genere.

Poi diventa più grottesco pensare che questi per arrivare in bus hanno per forza pagato il biglietto, perchè l'autista non li fa salire sennò (possono fottere la Banca ma non l'Ati).
Avranno anche pagato il supplemento di 50 cent per aver fatto il biglietto sul pulman o si sono informati e l'hanno fatto a terra?
A quel punto non potevano informarsi anche sull'orario?
Se devi fare una stronzatissima almeno falla bene.
Facevano la rapina giusto 20 minuti prima che passasse il pulmann per poi prenderlo, bestemmiando tantissimo per l'eventuale ritardo.
Pagavano poi con i soldi della rapina? Perchè se paghi con tagli grossi l'autista di guarda molto male.

Comunque, perchè nascondersi dentro a un cespuglio?
Perchè una rapina a Polonghera a piedi che se scappi ci sono solo campi e non ti puoi nascondere da nessuna parte.

Il loro piano ha fatto acqua da tutte le parti, non mi stupisco che li abbiano beccati.

Perchè qui ci becchiamo solo i rapinatori più sfigati, e meno male che nessuno si è fatto male in questo piano pensato malissimo.
Mi piacerebbe incontrare quelle due povere persone un giorno, fare due parole con loro.
Se siete nella merda, non fate le rapine, cercatevi un lavoro.
O almeno, non fate le rapine in bus.