lunedì 31 gennaio 2011

I sogni

Lo penso sempre.
Una delle migliori cose concesse all'uomo sono i sogni.
Forse sono un baco della mente, cioè lei rielabora e sistema tutto ma il suo lavoro non è "indolore" e di notte a noi gli impulsi arrivano.

E' strano poi come questi impulsi influenzino la propria vita e arrivino a completarla.

A volte nei sogni ti convinci.
Forse non sono dei bachi i sogni ma sono una necessaria integrazione interna della mente, che con tutto quello che ha immagazzinato finisce per produrre ancora autostimoli significativi.

Sta di fatto che a volte nei sogni si nascondono idee brillanti.
Se le ricordi e poi le usi ti sembra di aver ricevuto un suggerimento scopiazzato da qualcuno ma in fondo sono frutto del proprio involontario lavoro.

Non sentitevi perciò in colpa se usate delle idee che i sogni vi suggeriscono, siete voi stessi che vi state dicendo delle cose.

Come sono belli i sogni.

lunedì 24 gennaio 2011

Invecchiare o crescere

Una premessa che c'entra poco col post che comincerà tra poche righe.
La storia della rapina è superconfermata in tutti i dettagli, qui il video di PrimantennaTv con la notizia.
Aggiungo e che mi è stato detto che il piano dei rapinatori era quello di fuggire in taxi (che avevano appena chiamato) ed è per quel motivo che erano a 300 metri dalla banca, lo stavano aspettando lì...
Ora il post comincia veramente

Sempre più provo nostalgia per eventi passati o realtà non più esistenti.
In Primis per Cuneo2Night, poi per altre cose come la SuperNintendo.

Mi chiedevo se stavo invecchiando.

Mi sono risposto invece che sto solo crescendo.

Infatti i desideri sono sempre gli stessi solo che comincio ad avere un minimo di possibilità in più e anche qualche consapevolezza.
E alcuni si sono avverati, già da qualche anno (circa 907 giorni uno in particolare).

Il fisico invece invecchia per i fatti suoi, ma quella è scienza.

La nostalgia è solo per le cose che sono scomparse non per mio diretto intervento.

domenica 23 gennaio 2011

I Peperoni Violenti

Comincio con una mia ricetta mitica, che in pochi hanno potuto apprezzare.
Mai cucinata su suolo italiano, ma solo in terra spagnola, per 3-4 volte circa.
Mai riuscito a digerirla per bene.
La dedico ai miei coinquilini Madrileni, Andrea e Francesco.

È potenzialmente un secondo piatto/contorno.
Per noi era piatto unico e con quello che rimaneva ci facevamo il sugo per la pasta del giorno dopo.

E' un'ottima soluzione per una cena riempiente, poco digeribile.

Occorrente: (Premetto che le quantità sono molto approssimative, io sono sempre andato a occhio)
Una Wok o pentola gigante.
4-5 Peperoni.
Salsa di pomodoro (1 Litro circa)
Panna (3-4 cartocci piccoli (sono da 100 gr circa?))
Vino Bianco
Cipolle
Zucchero
Olio d'oliva
Sale
Un pochino di aceto
Spezie (Origano e basilico principalmente).

Preparazione:
Cominciate facendo soffriggere le cipolle, aggiungendo un pò di sale e un pò di vino bianco.
Quando cominceranno ad appassirsi un pò le cipolle buttate i peperoni precedentemente puliti e tagliati (io li preferisco a pezzi abbastanza grandi, da un peperone 4 o 5 listelli, ma la ricetta funziona anche con pezzi più piccoli).
Lasciate per circa 2 minuti a soffriggere i peperoni dopodichè inondateli di salsa di pomodoro.
Amalgamate il tutto e aggiungete anche la panna e le spezie.
A questo punto aggiungete abbastanza zucchero (una bella pugnata circa 100 gr forse) e altro vino bianco.
Il segreto del gusto è trovare l'equilibrio nell'agrodolce quindi dosare il vino, l'aceto (ne va messo poco) e lo zucchero.
Una volta trovato l'equilibrio cuocere il tutto per una vita.
Almeno più di un'ora, a seconda di quanto morbidi desiderate i peperoni, più li lasciate più saranno sfatti.
A piacere potete aggiungere qualunque spezia, del ketchup, del latte, della salsa di soia o sostituire il vino bianco con il vino rosso.
Il vino deve essere di bassa qualità, abbastanza acido, per poter produrre l'argrodolcezza.

Finita la cottura servite i peperoni, e conservate il sugo per la pasta del giorno dopo.

Non garantisco nulla, non mi prendo responsabilità e vengo a cucinare a casa vostra solo dietro elevato compenso.

sabato 22 gennaio 2011

Camminate!

Due cambiamenti al blog, un aspetto diverso e le chiavi di ricerca in vista.
Mi sono reso conto che ho utilizzato malissimo le chiavi, che sono 144 e poco significative.
Ma non importa, i miei lettori saranno fedeli lo stesso.

Alcuni propositi.
Come ormai chiaro è per me impossibile mantenere la frequenza di un post al giorno, quindi abbandono il proposito.
Ho deciso che qui troveranno spazio le mie ricette.
Ho quasi deciso di provare Adsense, più per curiosità che per voglia di guadagnare, anche perchè con i numeri che faccio penso mi sia impossibile farlo, voglio per una buona volta capire come funziona, lo proverò. (Per chi non lo sapesse Adsense è la pubblicità di google).

Iniziamo quindi con il post, che ho in mente da un pò di giorni.

Mi sono soffermato recentemente a pensare alla questione gatta; Per chi non lo sapesse in casa da qualche mese è entrato un gatto (nella mia casa fuori sede a Torino).
Sono stato spinto da un'affermazione -Quel gatto sporca, chi vel'ha fatto fare di prendere un gatto, datelo via ecc...- E cose simili.

Innanzitutto non è un elettrodomestico da usare e riportare se difettoso previa presentazione scontrino.

Secondo è una mentalità proprio dimmerda.
La filosofia del "Chi te lo fa fare!"
"Perchè ti crei problemi"
In piemontese Sagrin.

Filosofia di chi cerca sempre di convincerti che non vale la pena mai imbarcarsi in nulla, se non c'è un guadagno netto dietro l'angolo.

È quello che spinge le persone del mio paese a non studiare, a lavorare subito, a vivere sempre con i genitori perché tanto chiccazzomelofafare di andarmi a impelagare in certe storie.
Me ne sto a casina per tutta la vita, non esco in settimana, se esco faccio cosa fanno gli altri.
Un pò del scegliere la strada più facile ma ancora diverso.
A volte scegliere la strada più facile è salutare, redditizio e ha più senso, non sempre la strada più difficile è quella giusta, a volte non porta da nessuna parte.

Non scegliere nessuna strada è una stronzata.
Ti fermi li e ti muovi solo se senti profumo di euri.

È la radice di moltiiiiissimi problemi.

Ho preso un gatto perché amo i gatti, perché posso permettermi di mantenerlo, perché ho persone che mi aiutano a mantenerlo, perché ho persone intorno che amano i gatti.
Non mi fa guadagnare niente? E' un costo? Sporca? Pace, se so che quel gatto (pardon) gatta è felice (nonostante le sadiche torture e dispetti reciproci) di passare la vita da coinquilina qui, le piace avere l'acqua fresca e un po' di crocche sempre disponibili, un tetto caldo e degli umani con cui trascorrere il tempo. A me basta sapere questo. Potrei aggiungere che fa molta compagnia, o altre mille motivazioni in favore della scelta di aver riempito un po' di vuoto delle pareti bianche con svolazzanti peli di gatto.
So che persino la borsa del pc non è mai stata così felice, ora riceve moltissime attenzioni, ora è diventata importante non solo per portare il pc.
Non mi fa guadagnare soldi ma felicità.

Per raggiungere la felicità non bisogna rimanere immobili questo è sicuro.
Ma camminare, aprirsi vie, arricchisce la vita.
Non bisogna correre solo dietro al profumo di soldi, che poi alla fine non è nemmeno il miglior modo di fare soldi.

Ho sentito a una conferenza noiosa su economie e imprese, durante un dibattito la seguente frase:
"Una buona azienda non è quella che fattura i milioni, ma è quella che dura del tempo"
Una azienda per durare nel tempo dovrà camminare fare scelte, non rimanere ferma e correre dietro ai soldi.
E in Italia la testa delle persone corre dietro a quello.

Ma le scelte che vi caricano di sagrin che vi invito a fare sono molte.
Innanzitutto studiate, per conoscere voi stessi, per conoscere un po' di più il mondo, appassionatevi in qualcosa e studiatelo, la conoscenza è una di quelle cose che si mettono via come i soldi in banca.
Se diventerete degli schifosi puzzosi barboni in una strada sarà l'unica ricchezza. E da puzzosi potrete lo stesso leggere libri, viaggiare con Salgari per il mondo, altro che andare a Sharm a strombazzare più persone possibili e poi magari beccarsi una bella malattia venera.

Ora arrivo finalmente dove l'unica lettrice vuole che io arrivi.
Il cuore.
Dopo circa un mese di fidanzamento, chiaccherando ammisi senza alcun problema, in quei discorsi tra uomini, che ancora non eravamo arrivati a fare "all'amore".
E un "Amico" mi invito quindi a lasciar perdere la storia con questa tipa, che se non te la da dopo qualche settimana non vale la pena, figurati.
Ora di mesi ne sono passati quasi trenta e ancora mi sento di pensare di quel tizio: "Ma quanto sei Stronzo!".
Sei proprio il figlio della tua terra, una scopata non val ben tanto sforzo.
A questo punto per una scopata e via potevo investire 50 euro in qualche zoccola in giro per strada.
Questa la filosofia del posto da dove arrivo, una miopia diventata cataratta che annebbia i cervelli.
La figa e gli euro sono gli imperativi.
Il cuore non conta, la deevoluzione dell'uomo fattosi semplicemente pensatore di testosterone.
Ecco che vi dico dall'alto di questo pulpito "Innamoratevi!"
Passate la vita in cerca di un cuore da conquistare e di un cuore che vi conquisti.
Questa è il sagrin che più vi soddisferà e felici vi renderà.
Quando individuate quel cuore avvicinatevi, e se lui si avvicina fatelo sempre di più anche voi.
Ogni momento speso in questo cammino è senso che date alla vostra vita.
Provare a costruire l'amore non è mai sbagliato, vi rende migliore la vita, rende il mondo un posto migliore.
Vale la pena vivere la vita se la si vive assieme. Vi auguro di amare come io amo.
(Madò come sono saggio, e come mi piace predicare dal mio pulpito).
La scelta migliore che posso aver fatto è che lei ha fatto è che il fato ci ha fatto fare è stata quella di far inrcrociare le nostre vite fino a mischiarle e unirle e farle poi diventare una cosa sola.
Vivere di scopate sarà divertente ma può non portare a nulla, se non a prole estesa.
È bello mettere mattoni e costruirsi la vita, sforzatevi di non avere solo uno spiazzo vuoto.
Mi piace un sacco il titolo del film di Spike Lee "Fa la cosa giusta!" perchè basta questo.
La cosa giusta, la cosa migliore.
Per una vita migliore piena di felicità.

domenica 9 gennaio 2011

La vita può essere strana

Dura da digerire e a volte veramente bastarda.
Puoi arrivare a in basso, in bassissimo, a toccare il fondo.
Come i due di cui racconterò oggi.
La storia è vera, almeno presumo, mi è stata raccontata, è anche abbastanza fresca, solamente di qualche mese fa.

Polonghera.
Due persone arrivano col bus (dell'Ati presumo, c'è praticamente solo quello) e scendono in centro paese.
Si dirigono verso la banca ed entrano.
Lui vuole aprire un conto e si avvicina alla cassiera, l'altro (o l'altra) lo assiste; poi scatta il piano.
Con una taglierina si fanno consegnare dei soldi, li prendono e scappano, a piedi.
Si nascondono dietro un cespuglio.
La polizia arriva, li cerca, li trova; fine della storia.

Come può la vita portarti a concepire un piano del genere.

Poi diventa più grottesco pensare che questi per arrivare in bus hanno per forza pagato il biglietto, perchè l'autista non li fa salire sennò (possono fottere la Banca ma non l'Ati).
Avranno anche pagato il supplemento di 50 cent per aver fatto il biglietto sul pulman o si sono informati e l'hanno fatto a terra?
A quel punto non potevano informarsi anche sull'orario?
Se devi fare una stronzatissima almeno falla bene.
Facevano la rapina giusto 20 minuti prima che passasse il pulmann per poi prenderlo, bestemmiando tantissimo per l'eventuale ritardo.
Pagavano poi con i soldi della rapina? Perchè se paghi con tagli grossi l'autista di guarda molto male.

Comunque, perchè nascondersi dentro a un cespuglio?
Perchè una rapina a Polonghera a piedi che se scappi ci sono solo campi e non ti puoi nascondere da nessuna parte.

Il loro piano ha fatto acqua da tutte le parti, non mi stupisco che li abbiano beccati.

Perchè qui ci becchiamo solo i rapinatori più sfigati, e meno male che nessuno si è fatto male in questo piano pensato malissimo.
Mi piacerebbe incontrare quelle due povere persone un giorno, fare due parole con loro.
Se siete nella merda, non fate le rapine, cercatevi un lavoro.
O almeno, non fate le rapine in bus.